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Le malattie dell'olivo: mosca dell'olivo

VARIE

MOSCA DELL’OLIVO(DOTT. AGR.FABIO DI PALMA)

MOSCA DELL’OLIVO (DOTT. AGR.FABIO DI PALMA)

  • E’ l'insetto più dannoso degli oliveti. E’ un dittero presente soprattutto nelle regioni centromeridionali, ma può colpire in maniera grave anche le zone olivicole del settentrione.
  • Le olive colpite si riconoscono facilmente in quanto in prossimità del punto di ovideposizione la polpa presenta una depressione a contorno triangolare che successivamente assume una colorazione bruno scuro.
  • Sulle gallerie scavate dalle larve in seguito si sviluppano funghi e batteri che provocano marciumi e caduta delle drupe. Come conseguenza a ciò si avrà un aumento dell'acidità totale degli oli che risulteranno qualitativamente molto scadenti.

PUNTURA (DOTT. AGR.FABIO DI PALMA)

L'uovo è lungo circa 0,7 mm, con una leggera prominenza nella parte posteriore. Viene deposto singolarmente, sotto la pelle del frutto, ad una profondità di circa 2-3 mm. Il periodo di Incubazione delle uova è di 2 - 4 giorni in estate e 10 - 16 giorni in inverno.

Larva di prima età(DOTT. AGR.FABIO DI PALMA)

Larva di seconda età(DOTT. AGR.FABIO DI PALMA)

Larva di terza età(DOTT. AGR.FABIO DI PALMA)

Il pupario è ellittico, lungo da 3,5 a 4,5 mm e largo da 1,5 a 2 mm. Lo stato di pupa dura da 10 a 14 giorni ad una temperatura di circa 25° e fino a 3 mesi quando la temperatura scende al di sotto della soglia di sviluppo (7°C).

MOSCA DELL’OLIVO(DOTT. AGR.FABIO DI PALMA)

  • Sverna come pupa nel terreno.
  • Dopo lo sfarfallamento degli adulti, la femmina fecondata depone, dalla metà di luglio, un uovo per drupa all’interno della polpa, a fine ovideposizione ogni femmina può aver deposto 200-250 uova.
  • Dall’uovo si forma la larva di prima età che inizia a scavare nel mesocarpo della drupa una galleria sottile e superficiale.
  • La larva di seconda età scava una galleria di dimensioni maggiori e si dirige verso il nocciolo senza intaccarlo.
  • La larva matura (terza età) ritorna in superficie e pratica il foro d’uscita dato che l’adulto non possiede un apparato boccale dilaniante, si ritrae all’interno della drupa e si impupa, dopo circa una settimana sfarfalla l’adulto.

Danno(DOTT. AGR.FABIO DI PALMA)

  • riduzione di produzione dovuta all’asportazione di polpa da parte delle larve
  • cascola precoce
  • sapore di verme
  • aumento dell’acidità

INACIDIMENTO(DOTT. AGR.FABIO DI PALMA)

L’olio di oliva è costituito per la quasi totalità (98-99%) da trigliceridi, cioè esteri formati da glicerina e acidi grassi a lunga catena (prevalentemente 16 e 18 atomi di carbonio). Una parte degli acidi grassi, tuttavia, si trova allo stato libero (cioè non legato alla glicerina) ed è proprio questa frazione, di solito molto piccola, che determina l'acidità libera di un olio.

L’aumento dell'acidità libera infatti è dovuto essenzialmente ad un enzima specifico, la lipasi, che si trova nell'oliva ed esercita la sua attività nel momento in cui entra in contatto con l'olio. In condizioni normali l'olio presente nell'oliva è contenuto in vacuoli, sorta di sacchi intracellulari, che proteggono con una membrana ogni singola gocciolina microscopica. Quando, per cause accidentali o per la frangitura, i vacuoli si rompono, l'olio entra in contatto con l'enzima che esercita la sua attività secondo lo schema:

Trigliceride(DOTT. AGR.FABIO DI PALMA)

L’azione della lipasi può continuare anche a carico dei digliceridi, liberando ancora più acidi grassi. L’attività dell'enzima è favorita da temperature relativamente alte e raggiunge il culmine intorno ai 35-40°C, mentre si riduce col discendere della temperatura fino ad arrestarsi intorno a 0°C. Comunque l'aumento dell'acidità libera di un olio può avere luogo fin quando nel mezzo sono presenti l'enzima e l'acqua. Dunque è importante assicurare la massima integrità delle olive sia nella fase di raccolta sia durante il trasporto e la conservazione prima della frangitura. E’ poi fondamentale la tempestività e il controllo delle condizioni termiche nelle fasi di lavorazione della pasta e nel corso dell'estrazione, è essenziale infine la perfetta separazione finale olio-acqua di vegetazione. Per la legislazione un olio extra vergine deve avere una acidità libera massima dell’0,8%.

Cattura massiva (DOTT. AGR.FABIO DI PALMA)

? E’ una tecnica da adottare su ampie superfici (minimo 5 Ha) ? Consente una riduzione media del 50% dell’infestazione. ?Necessita di un supporto di assistenza tecnica (monitoraggio popolazione immaginale e preimmaginale). ? E’ una tecnica che si integra bene con la raccolta anticipata, perché perde di efficacia nel tardo autunno (aumento dell’infestazione e degradazione dei dispositivi). ? Costi diminuiti con gli ultimi dispositivi realizzati. ? E’ una tecnica a basso impatto ambientale. ? E’ una tecnica che rispetta la “pulizia” del prodotto (assenza di residui).

Il Pnigalio mediterraneus Fer. e Del.. Anch'esso è molto diffuso e si sviluppa a spese delle larve immobilizzandole prima di deporre l'uovo. La larva di questo Calcidoideo è caratterizzata dalla presenza sul capo di due protuberanze coniche. Negli adulti si riscontra una notevole differenza nelle antenne tra i due sessi, flabellate nel maschio e genicolate nella femmina. II grado di parassitizzazione del P.

può raggiungere valori anche il 50%.

METODI DI LOTTA CHIMICA (DOTT. AGR.FABIO DI PALMA)

La lotta chimica tradizionale prevede, al superamento di soglie stabilite all’1 % per le olive da mensa e al 10-15 % per quelle da olio, l’uso di insetticidi a base di Dimethoate Formotion, Fention, Fenitrotion, Triclorfon

diretti contro le larve. In particolare il primo prodotto è caratterizzato da una forte citotropicità (per raggiungere le larve nella polpa) e da un'elevata solubilità in acqua per evitare rischi di contaminazione dell’olio con residui.

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